24 luglio 2017
Come presidente della commissione capitolina Bilancio ho seguito la trasformazione di Acea in societa’ per azioni, battendomi pero’ affinche’ il 51% rimanesse in mani pubbliche. Da amministratore unico di Arsial ho gestito – e sto gestendo – la modernizzazione degli impianti idrici di alcune aree della provincia di Roma. Oggi, giudico “abnorme” l’annuncio di Acea sul razionamento dell’acqua e mi schiero a favore della scelta giusta e coraggiosa del presidente Zingaretti su Bracciano. E sulla sindaca Raggi, dico che non puo’ essere una questione tra Acea e Regione, perche’ il Campidoglio, e nello specifico il Consiglio comunale, ha la proprieta’ della societa’ e deve esigere trasparenza. E a proposito del mio partito, il Pd, spero che l’opposizione capitolina batta un colpo chiedendo una seduta d’Aula straordinaria.
Ecco l’intervista raccolta dall’agenzia Dire.
– Presidente Rosati, come giudica l’emergenza esplosa negli ultimi giorni?
Da presidente della commissione Bilancio del Comune di Roma ho partecipato attivamente alla trasformazione in societa’ per azioni di Acea e il suo collocamento in Borsa. Ma soprattutto, mi sono battuto per inserire la clausola, che considero ancora oggi fondamentale, che detta il mantenimento del 51% della societa’ in mano al Comune di Roma, perche’ siamo di fronte alla gestione di un grande monopolio naturale, che e’ quello dell’acqua. In questa vicenda, credo ci siano questioni di merito di breve contingenza, ma anche di prospettiva. È un problema che non solo solleva un’emergenza immediata, ma deve invitarci, anche come fronte progressista, a riflettere piu’ a medio periodo perche’ stiamo parlando di una questione che riguarda tutti ed e’ uno dei grandi pilastri dei beni comuni.
– Appoggia la scelta del presidente Zingaretti su Bracciano?
Il presidente Zingaretti ha agito con grande lungimiranza e un certo coraggio, perche’ le condizioni del lago di Bracciano sono davvero l’anticamera di un disastro ambientale. Sono stupito e sorpreso, e lo dico senza polemica, dall’atteggiamento dell’amministrazione Raggi in quanto azionista di maggioranza di Acea. Ho letto una dichiarazione in cui la sindaca dice di sperare che la Regione trovi un accordo con Acea. È abbastanza singolare, perche’ e’ come dire che la cosa non la riguarda. Ma lei e’ la principale azionista di Acea e puo’ dare un atto di indirizzo. Quel 51% lo difendemmo proprio per questo, perche’ la politica nobile, intesa come espressione del voto popolare, deve poter agire.
– Per quanto riguarda invece la risposta di Acea al governatore?
Il razionamento dell’acqua e’ una misura abnorme, da dopoguerra. Sta crescendo un allarme che non fa bene a nessuno. E sta anche esplodendo una certa contraddizione: se e’ vero che Bracciano riguarda soltanto l’8% dell’approvvigionamento di Roma, come sostiene Acea, allora questo allarme e’ ingiustificato. Se non e’ vero che e’ soltanto l’8%, allora c’e’ qualcuno che bara sui dati. Credo che Acea storicamente si sia dimostrata una grandissima azienda e anche recentemente, quando ho affrontato la questione dei sistemi idrici e di una loro gestione arcaica e obsoleta da parte della precedente amministrazione dell’Arsial, in Acea ho trovato tecnici disponibili e sensibili. Probabilmente, pero’, i vertici sono troppo impegnati sul fronte del mercato e dei risultai finanziari invece che industriali. La rete idrica ha bisogno di una forte manutenzione, che non c’e’ stata. E allora qui le responsabilita’ ci sono.
– Come procedere, allora?
Vorrei fare una proposta concreta: ricordo che la proprieta’ di Acea, parlo della parte pubblica, non risiede nelle mani della sindaca, ne’ in quelle della Giunta, ma risiede nel Consiglio comunale che e’ legittimo proprietario del 51%. E allora inviterei anche il mio partito a battere un colpo e a pretendere immediatamente una riunione straordinaria della commissione Bilancio e del Consiglio comunale per convocare il management di Acea e farsi raccontare tutto in maniera trasparente, precisa e puntuale. E poi a quel punto decidere un atto di indirizzo.
– Quale, a suo avviso?
Intanto, bisogna conoscere bene i dati e chiedere ad Acea quanto realmente incide Bracciano sull’approvvigionamento di Roma. E Poi vediamo anche le forme di risparmio, ma soprattutto il piano investimenti nella citta’ e anche nella provincia di Roma. Sull’emergenza sono convinto che i tecnici potranno garantire e dimostrare una soluzione concreta, anche di risparmi, che pero’ non spaventi nessuno, tutelando l’immagine della Capitale.}
Scritto da Redazione
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